I 12 principi dell’animazione
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Squash and Stretch
Lo Squash and Stretch è fondamentale per dare vita ai personaggi e agli oggetti in scena, permettendo di rendere il tutto più realisitco e dinamico.
Simula la deformazione naturale dei corpi sotto pressione o in movimento, ma mantenendo sempre e comunque il volume costante.
Applicare correttamente lo Squash and Stretch ci aiuterà a comunicare peso ed elasticità, dando un’idea chiara del materiale di cui sono fatti gli oggetti e accentuando la personalità dei personaggi -
Anticipation
L’Anticipation serve a preparare lo spettatore all’azione che sta per avvenire, creando aspettativa e rendendo il movimento più comprensibile.
Ad esempio, prima di seffrare un pugno, un personaggio dovrà prima caricare la mano all’inidietro, per poi attaccare in avanti.
Oppure, prima di saltare, un personaggio dovrà piegarsi leggermente sulle ginocchia.
Questo principio aiuta a rendere le animazioni fluide e naturali, migliorando la leggibilità del movimento e mantenendo alta l’attenzione -
Staging
Lo Staging consiste nell’organizzare tutti gli elementi visivi che abbiamo in scena, lasciando spazio all’azione principale.
Ogni oggetto e personaggio è parte della composizione della scena: luci, camera, personaggi e oggetti.
Tutto dovrà essere posizionato in modo strategico per guidare lo sguardo dello spettatore e trasmettere il messaggio correttamente -
Straight Ahead Action and Pose to Pose
Lo Straight Ahead Action e il Pose to Pose sono due tecniche utilizzate per creare animazioni.
La prima implica l’animazione di un frame (o fotogramma) dietro l’altro in modo fluido e spontaneo.
Utilizzando a seconda, invece, si definisce il keyframe (o fotogramma chiave) iniziale e quello finale, per riempire poi con i frame intermedi.
Combinare queste due tecniche ci consente di bilanciare controllo e naturalezza del movimento. -
Follow Through and Overlapping Action
Il Follow Through e l’Overlapping rendono un animazione più realistica, lavorando principalmente sulle appendici di un corpo, ossia le parti secondarie attacate ad esso, come ad esempio la coda per gli animali o i capelli per le persone.
Se pensiamo ad un cane che fa un salto, possiamo notare come dopo l’atterraggio, la sua coda continuerà la corsa per un breve tratto per poi assestarsi succesivamente rispetto al corpo.
Questo comportamente naturale viene trasportato nelle animazioni per aumentarne la creadibilità, rendendo tutto più realisitico e accattivante -
Slow In and Slow Out
In natura un oggetto non può effettuare un movimento in modo totalmente lineare, a meno che non si tratti di qualcosa del meccanico.
In animazione è buona regola inserire dei frame di Slow In e Slow Out (accelerazione e decelerazione) all’inizio ed alla fine delle azioni, creando così movimenti più morbidi e naturali.
A seconda del caso, si può avere un’accelerazione più o meno brusca, lo stesso vale per la decelerazione, evitando così scatti bruschi e poco realistici -
Arcs
Anche il principio Arcs si rifà alla natura, infatti la maggior parte dei movimenti, siano essi di persone o animali, seguono un percorso ad arco e non lineare.
Questo accade non solo con il soggetto principale ma anche con le appendici e i corpi secondari, come ad esempio le braccia e le gambe (appendici) attaccate al corpo (soggetto principale).
Applicare questo principio significa curare le traiettorie dei movimenti per mantenere fluidità e coerenza, rendendo così ogni gesto organico e piacevole da vedere -
Secondary Action
Le Secondary Action sono tutti quei movimenti che accompagnano l’azione principale e aggiugnono dettagli e profondità alla scena.
Possono essere ad esempio un sorriso, un battito di palpebre o un semplice movimento delle mani; avremo cos'ì la sensazione che tutto nella scena è vivo.
Queste azioni secondarie sono fondamentali per la resa di una scena, ci aiutano a trasmettere emozioni, sensazioni e personalità ai personaggi.
Questo permetterà di far credere agli spettatori che i personaggi vivano di vita proprio e non grazie al lavoro degli animatori -
Timing
Con Timing si fa riferimento alla velocità e ai tempi di un’azione, entrambi influiranno in maniera positiva o negativa sulla buona riuscita di uno shot.
La gestione del timing è di fondamentale importanza per dettare i ritmi di una scena, per comunicare stati d’animo e le sensazioni generali.
Mettiamo che un personaggio A dovrà muoversi verso un punto B, maggiori saranno i frame impiegati per compiere tale spostamento, minore sarà la velocità con cui avverrà quest’azione, influendo così sul messaggio trasmesso agli spettatori -
Exaggeration
L’Exaggeration consiste appunto nello spingersi oltre quello che è considerato normale attraverso le azioni, le espressioni o le pose, per renderle più leggibili e coinvolgenti.
Questa tecnica aiuta ad enfatizzare emozioni e azioni, evitando una scena piatta e monotona.
Come per gli altri principi, in base allo stile di animazione a cui si sta lavorando avremo un’esaggerazione meno o più forte, ma una base di questo principio dev’essere comunque presente in uno shot animato -
Solid Drawing
A differenza di quello che si possa pensare a primo impatto, il Solid Drawing non si riferisce solamente all’animazione 3D, ma anche all’animazione 2D.
Esso rappresenta la comprensione delle forme, volumi e anatomia per creare poi modelli e animazioni credibili.
Curare proporzioni e peso è fondamentale per trasmettere realismo e coerenza visiva a ogni personaggio o oggetto.
Anche se disegnato in 2D, tutto ciò che viene rappresentato in scena dovrà avere la giusta coerenza come se fosse in uno spazio tridimensionale, a meno che non si voglia giocare con questo principio per casi e animazioni specifiche -
Appeal
Il 12esimo e ultimo principio è l’Appeal, ovvero il fascino, parliamo di ciò che rende un personaggio o una scena attraente e memorabile.
La cura dell’appeal significa progettare design interessanti, espressioni coinvolgenti e movimenti che catturano l’attenzione.
Lo spettatore si affezionerà a ciò che stimo creando e questo permetterà nella maggior parte dei casi di lasciare un segno positivo nella mente degli spettatori.
Anche l’occhio vuole la sua parte!
I 12 principi fondamentali dell’animazione non sono
solo delle linee guida tecniche,
sono la scintilla che trasforma una semplice sequenza di movimenti
in una storia capace di emozionare e sorprendere.